Day: febbraio 2, 2014

Made in Sud: il Marsala ai tempi di Evra, con Mannone presidente

La storia calcistica del Marsala, forse, non è mai stata eccezionale. Una cosa, però, è certa. Una piccola parte dell’elité del calcio mondiale è passata da qui. E’ nata qui. Calcisticamente parlando, s’intende. Eppure, oltre la Serie C1 il Marsala non è mai andato. Ha sempre lottato, senza mai salire di categoria. I tifosi più caldi ricordano i derby vinti col Trapani. Da Marsala, però, sono passati anche due campioni del mondo con i rispettivi club. Quasi difficile da credere, ma è così. Un francese e un italiano, ironia del destino, se si ripensa a quel 9 luglio 2006 che vide gli azzurri di Lippi sul tetto del mondo. Patrice Evra e Marco Materazzi, accomunati entrambi da una parentesi al Marsala. Anno 1993-1994, un giovane calciatore arriva in Sicilia. Nessuno sa chi sia, né che ruolo abbia. Il papà, Giuseppe, è ovviamente conosciuto a tutti. Si chiama Marco Materazzi, esordisce in una gara terminata 0-0. Non sono grandi anni per il Marsala, che naviga a metà classifica nel campionato dilettanti. Il giovane Marco si piazza in difesa e segna 4 gol in oltre 20 partite. Di lui si accorge il Trapani, era arrivato dal Messina. La Sicilia, per lui, è nel destino. Gli anni successivi sono tra i più belli della storia del Marsala. Arrivano tanti gemme, alcuni colpi invece vengono totalmente sbagliati. Succede anche questo nel calcio. Il presidente era Leo Mannone, che oggi non ha alcun rimpianto: “Il ricordo più bello sicuramente è lo spirito avventuristico che mi ha accompagnato – ci racconta – Ho iniziato così. Questo mi ha portato a dei risultati impensabili, perché in quell’anno abbiamo raggiunto una salvezza straordinaria. Avevamo 10 punti a dicembre, e a fine campionato ci salvammo. Senza spendere tanti soldi poi vincemmo il campionato”. Un giovane francese, intanto, fa breccia nel cuore del presidente. Si chiama Patrice Evra. Un provino col Paris Saint-Germain, scartato. Per un francese forse non c’è delusione maggiore. Senza spezzare i suoi sogni, però, riparte dalla Sicilia. La felicità quando rotola un pallone, a quell’età, è ai massimi livelli. “Venne proposto da Beppe Accardi – prosegue nel racconto Mannone – Era stato scartato o dal Torino o dalla Juventus, non vi fu mai chiarezza in questa vicenda, ma fece una tappa prioritaria a Torino. Poi è stato proposto anche a noi, a parametro zero. Sarebbe costato soltanto 800 mila lire al mese. Eravamo in ritiro a Norcia, lo vidi arrivare e debuttò contro la Roma. Era agile e tecnico, capii subito che sarebbe diventato un grande. Parlai con l’allenatore, all’epoca Cuttone, che mi sottolineò le doti di questo ragazzo. Finito il ritiro, Patrice si presentò a Marsala. Arrivò con grande spensieratezza, lo accompagnarono anche la madre, la sorella, il figlio della sorella. Anziché 800 mila lire, alla fine gli abbiamo dato un milione al mese e l’appartamento. Era la sovvenzione fondamentale per mantenere la sua famiglia”. Il pubblico marsalese non lo vede subito all’opera, il transfer tarda ad arrivare. Ma in città le voci girano. Il suo nome è difficile da pronunciare ma la qualità è pura. Qualcuno, addirittura, lo scambia per Patrick Vieira. C’è Marsala-Nocerina, e Agatino Cuttone lo manda in campo. Per gli avversari un incubo, si mangia il prato su quella fascia sinistra. 4 gol in 26 partite. Da attaccante, nel Marsala. “Un altro particolare che a molti sfugge – dice Mannone – è che quando Evra venne ceduto al Monza in comproprietà, al giugno successivo si andò alle buste. Noi le facemmo da Marsala, mettendo 100 milioni mentre loro un milione. Poi successe che questo fantomatico gruppo che acquistò la nostra squadra, dopo aver rilevato la società, non si iscrisse al campionato e così Evra ebbe la fortuna di iniziare la sua rapida salita verso il calcio che conta”. Ripartendo, appunto, da Monza. Poi la scalata verso le vette del calcio mondiale, col Manchester United e la Nazionale francese. Il Marsala, anche per motivi economici, in Serie C non ci arrivò mai più. “All’epoca mantenevamo la società con gli sponsor che erano gli enti, il Comune. E poi c’era il pubblico, che ci aiutava con gli incassi e dunque venendo allo stadio. Era molto molto appassionato il tifo, ma forse non si rendevano conto del momento favorevole. Si chiedeva sempre di più, al contrario di adesso invece che la squadra è relegata al campionato di Eccellenza oppure di Serie D. Ora c’è la consapevolezza che il Marsala di allora, se aiutato, poteva dare delle grandi soddisfazioni. Ma è sempre stato appassionato alla nostra squadra, in maniera civile. Il ricordo di quel periodo è bruciante”. Quest’anno il Marsala milita in Eccellenza, girone A. La speranza, però, è che il calcio possa ancora regalare tanto a questa città. Arrivederci, Marsala. Al prossimo talento.

 

Fonte [http://gianlucadimarzio.com/]